Omnia sunt communia


Guarda, i signori e i prìncipi sono l’origine di ogni usura, d’ogni ladrocinio e rapina; essi si appropriano di tutte le creature: dei pesci dell’acqua, degli uccelli dell’aria, degli alberi della terra (Isaia 5, 8). E poi fanno divulgare tra i poveri il comandamento di Dio: “Non rubare”. Ma questo non vale per loro. Riducono in miseria tutti gli uomini, pelano e scorticano contadini e artigiani e ogni essere vivente (Michea, 3, 2–4); ma per costoro, alla più piccola mancanza, c’è la forca.

Thomas Müntzer, Confutazione ben fondata, 1524

Il Gruppo Autonomo Suonatori, da sempre, ha fatto riferimento al sound e allo spirito del rock progressivo italiano degli anni ’70.

Non si contano i lavori delle grandi band della cultura “pop” (questo il primo nome del prog, in Italia) che, in netta rottura con la tradizione del “bel canto”, hanno usato temi sociali, politici o comunque elevati per i loro lavori: “Darwin!” o “Io sono nato libero” per il B.M.S.; “Arbeit macht frei“, “Maledetti“, “1978 gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!” degli Area; “Collage“, “Uomo di pezza“, “Felona e Sorona” delle Orme; fino al manifesto del prog italiano, “Biglietto per l’inferno” del Biglietto per l’inferno.

Il nostro modesto apporto a questa tradizione si realizza nell’album “Omnia sunt communia“, in cui la title track ripercorre la storia del pastore protestante tedesco, che tentò di sollevare ed affrancare i contadini tedeschi da un sistema feudale oppressivo a degradante, fallendo in ultima istanza.

Ma e’ sempre un piacere, per noi, suonare “Alice Springs“, in onore ai nativi australiani, o “Il sacco di Bisanzio“, che ricorda il terribile assedio di Costantinopoli del 1204.

Prodotto da Gruppo Autonomo Suonatori, recordings, mixing and engineering di Thomas Cozzani presso l’HoleSudio Recordings di Andrea e Thomas Cozzani; master e stampa della Black Widow.

BWR 238 – Gruppo Autonomo Suonatori – Omnia sunt communia – LP